Con questo articolo intendo offrire ai miei lettori alcuni consigli pratici per una buona pronuncia inglese.
Innanzitutto, cerco di spiegare cosa significa per me “buona pronuncia”: si ottiene una buona pronuncia quando – parlando in una determinata lingua – si perdono le accentuazioni della propria lingua e si acquisiscono naturalmente quelle della lingua di nostro interesse. Ossia, ci diventa naturale sia pensare in quella specifica lingua (senza effettuare la traduzione mentale, prima di parlare) sia pronunciare parole e suoni allo stesso modo di un nativo madrelingua.
Per spiegare meglio ed in maniera pratica quanto appena descritto, mi avvalgo del video di una youttuber che per mestiere viaggia in tutto il mondo e quindi ha la possibilità di confrontarsi quotidianamente con culture diverse.
Tra le mie personali esperienze ho avuto modo di confrontarmi con persone di etnie e culture diverse, tra cui in particolare nord europee ed asiatiche.
Era davvero difficile capire la provenienza, se non avessi avuto la possibilità di vederle in volto e nelle movenze, tanto era perfetto il loro inglese.
Cosa quindi accumuna culture ed etnie molto diverse tra loro nell’avere un parlato ed una pronuncia inglese perfetta?
A mio parere – condividendo appieno il punto di vista dell’autrice del video – tre aspetti:
- Non serve la grammatica: per avere una buona pronuncia, infatti, il modo italiano di insegnare le lingue è del tutto sbagliato; in Italia, facciamo l’inverso, imparando prima la grammatica, poi il vocabolario, poi la pronuncia; mentre, andrebbero imparati prima il vocabolario assieme a una pronuncia corretta e solo in un momento successivo la grammatica.
- Per avere una buona pronuncia inglese è fondamentale – così come per ogni altra lingua straniera – avere un contatto diretto con la lingua: quindi ad esempio film, radio, musica, video su youtube, ecc. Ovviamente, ci sarebbero cose migliori da fare, come ad esempio avere una persona in carne ed ossa vicino a noi, o andando fisicamente in un paese anglofono a passare del tempo lì oppure ospitando qualche studente in scambio da un paese anglofono a casa nostra.
- Decidere quale inglese imparare perché non c’è un solo inglese: ossia, esiste l’inglese americano che è anche il più comune, l’inglese british e l’inglese australiano; questi sono i tre principali: sono tutti e tre molto diversi tra loro ed hanno una pronuncia diversa nonché parole diverse, cioè hanno un diverso vocabolario; quindi è consigliabile sceglierne uno e imparare quello prendendo tutto il “pacchetto”: cioè imparare sia il vocabolario sia la pronuncia di quel tipo di inglese.
E questi sono i tre concetti cardine su cui sviluppo il modo di insegnare la lingua inglese ai miei allievi: insisto moltissimo sull’imparare prima di tutto l’aspetto culturale della lingua inglese, affinché sia più facile calarsi nel modo di pensare dell’inglese.
Quindi, innanzitutto, comprensione passiva (ascolto): perché – se non ho un buon ascolto ed una buona comprensione del parlato del mio interlocutore – come faccio ad interagire e quindi a parlare?
Può sembrare scontato, ma non lo è affatto!
Poi, dopo e parallelamente, insegno le parti grammaticali, la costruzione e la struttura delle frasi.
Ed ora – fatte tutte queste premesse – ascoltiamo insieme alcuni consigli pratici per una buona pronuncia inglese.