Con questo articolo vogliamo dar seguito alla voce di una nostra collaboratrice che sulla nostra pagina Facebook ha pubblicato alcuni articoli molto esaustivi che ben spiegano l’impegno e le difficoltà che quotidianamente il traduttore si trova ad affrontare. E con il quale spieghiamo, inoltre, in modo determinato le nostre scelte di politica aziendale rispetto al mondo dei servizi linguistici.
Infatti, dura e paradossale fatica è quella del traduttore, il quale dovrebbe fare il massimo per rendersi invisibile, come se si instaurasse un dialogo diretto tra lettore e autore originale, eppure vorrebbe (giustamente) che questa invisibilità fosse premiata con una certa visibilità. Eppure il successo del traduttore è proprio il raggiungimento dell’invisibilità.
…E le note dolenti? Stanno purtroppo nel reddito. È proprio il caso di dire: molto richiesti e poco pagati!
Nel campo dell’editoria, per le traduzioni letterarie e di saggistica si lavora a tariffe quasi inferiori a quelle delle colf. Il prezzo medio oscilla tra gli 7 e i 15 euro a cartella, con maggiore frequenza di compensi intorno ai 10 euro. E va considerato che spesso, per tradurre una cartella di testo, non basta un’ora. Va un po’ meglio per le traduzioni tecniche, ma non più di tanto. Sul mercato italiano, quello che paga meno di tutti in Europa, la media è di 20 euro a cartella, mentre all’estero si arriva a 40-45 euro.
Il mestiere del traduttore è una professione che richiede competenze, abilità, tempo e pazienza nel cesellare le parole giuste al posto giusto: è un lavoro fatto di meticolosità certosina e non può essere né improvvisato né svolto con superficialità; e ha la stessa dignità di qualunque altra professione.
Spesso, il traduttore svolge anche una funzione "socialmente utile" verso i propri clienti – che di lingue e di comunicazione non ne sanno nulla – nel togliere loro le cosiddette "castagne dal fuoco", aiutandoli nell'instaurare rapporti di lavoro che diversamente non sarebbero riusciti a portarsi a casa, come, ad esempio, nel mandare in porto una trattativa commerciale internazionale. E alla lunga un traduttore può così diventare anche un partner di fiducia di un'azienda.
Non si tratta solo di una questione legata al quantum economico, ma anche al rispetto del pagamento e delle scadenze di quest’ultimo: spesso ci si trova di fronte a lavori svolti e consegnati con puntualità, ma i cui pagamenti restano insoluti – parzialmente od in toto – per mesi.
Pur comprendendo l'attuale situazione di difficoltà economica a livello globale – in cui tutti ci ritroviamo – questa non può essere utilizzata in modo strumentale per ottenere prezzi da "noccioline" o per dilungare il pagamento delle spettanze pattuite.
Se si ha necessità di avvalersi del lavoro di un traduttore, va riconosciuta la validità del suo lavoro sia mediante prezzi dignitosi sia mediante il rispetto delle scadenze di pagamento concordate.
Il traduttore spesso lavora anche di notte, per riuscire a consegnare il lavoro commissionato dal cliente. Ed è indice di serietà. Alla pari, il traduttore si aspetta la medesima correttezza da parte del cliente.
Inoltre, spesso al traduttore viene richiesto – dalle agenzie in particolar modo, ma a volte anche da clienti – di sostenere dei test per verificare le abilità linguistiche. Dopo diverse esperienze nel corso degli anni, abbiamo deciso di non essere più disponibili a sostenere alcun test per nessuno, poiché ci è capitato in passato – con la scusa del test – di aver effettivamente realizzato traduzioni gratuite, brevi o lunghe che siano state. Questa modalità non rientra più nella nostra politica aziendale. Infatti, chiunque voglia usufruire dei nostri servizi linguistici, può verificare l’esperienza dal curriculum dello scrivente e dalle recensioni e testimonianze dei nostri clienti sul nostro sito. Analogo discorso vale per il nostro staff, le cui abilità sono state verificate dallo scrivente personalmente.
In conclusione, per tutti i motivi sopra descritti, abbiamo aderito al movimento internazionale "No Peanuts for Translators!": "No noccioline per i traduttori!".
Invitiamo, pertanto, colleghi, collaboratori, agenzie e tutti gli altri attori della filiera e del mondo delle traduzioni a diffondere e condividere questa nostra iniziativa, al fine di rendere il mercato nel quale operiamo più equo e degno per tutti e affinché tutti ne possiamo trarre benefici.
Articoli simili sulla nostra pagina di Facebook (cliccare sul titolo):
- Il nostro, non è un paese per traduttori
- L’Arte della Traduzione non si improvvisa
- I malanni del traduttore