Tradurre è un'arte: che si tratti di poesia, letteratura, saggistica o manualistica. L'arte, secondo il dizionario Sabatini-Coletti, è: "un'attività dell'uomo basata sul possesso di una tecnica, su un sapere acquisito sia teoricamente che attraverso l'esperienza; in tal senso, coincide anche con un mestiere che richiede abilità specifica". Non a caso, uno dei termini derivati da arte è artigianato.
Dunque, i traduttori sono artisti-artigiani (cesellatori di parole giuste al posto giusto), ma per poter fare di quest'arte un vero mestiere, una professione che consenta di vivere almeno dignitosamente, bisogna acquisire, oltre alle conoscenze tecniche, anche la capacità di accedere al mercato e migliorare progressivamente la propria posizione.
Come capita per tutte le professioni, il passaggio dalla formazione teorica all'attuazione pratica, quindi al lavoro vero e proprio, è una fase delicata e importante, che va affrontata con criterio e con responsabilità, perché è da questa che dipende il cammino futuro. In tale fase, pur rimanendo di fondamentale importanza il sapere e l'esperienza acquisiti durante il periodo formativo, si presenta l'esigenza di acquisire una serie di nuove informazioni e capacità, spesso non fornite o coltivate negli istituti dove studiano i futuri traduttori.
L'intento di questo articolo è fornire, dopo diversi anni di esperienze sul campo, ai neofiti di questa professione alcuni suggerimenti per non incappare nelle trappole di un'ambiente difficile, sempre più competitivo, e per poter accedere al mercato dalla porta principale.
CONFRONTARSI PER CONOSCERSI
Può sembrare ovvio, ma non lo è: condizione essenziale per crescere professionalmente è prendere coscienza dei propri mezzi e dei propri limiti. A prescindere dal tipo e dalla qualità della formazione ricevuta o acquisita in proprio, l'impatto col mondo del lavoro ci costringe a confrontarci con situazioni reali che possono presentare difficoltà impreviste. L'essenziale è farsi trovare pronti ad affrontare questo momento con la giusta dose di umiltà, senza porsi in antagonismo con chi ci fa notare i nostri errori, ma anche con coraggio, per non lasciare che le prime difficoltà ci inducano a tornare sui nostri passi e a scegliere una via più battuta e meno rischiosa della libera professione.
Iscriversi a una o più mailing list di traduttori può essere un'aiuto enorme, proprio perché consente di confrontarsi con colleghi più esperti da cui spesso si ricevono consigli e critiche costruttive.
IL MERCATO E LE SUE INSIDIE
Se conosci almeno un idioma straniero, questa potrebbe essere la tua professione: aiutare le persone di lingue diverse a capirsi.
Chi sceglie il mestiere di traduttore nella maggior parte dei casi lo fa per passione. Non è un lavoro qualsiasi. Richiede amore per la lettura, una penna facile, dedizione, pazienza, attenzione al dettaglio, curiosità, capacità di concentrazione, oltre naturalmente alla conoscenza di almeno due lingue, e le lingue, come si sa, si evolvono continuamente, quindi bisogna tenersi al passo. Questo per dire che molti di noi traggono soddisfazione dal proprio lavoro perché lo amano, nonostante sia difficile e spesso poco riconosciuto dai fruitori della nostra opera. Ciò non toglie che sarebbe giusto ottenere una remunerazione adeguata per lo sforzo intellettuale ed economico che l'esercizio di questa professione richiede.
Le note dolenti stanno purtroppo nel reddito. Quando si suol dire… molto richiesti e poco pagati!
Nel campo dell’editoria, delle traduzioni letterarie e di saggistica, si lavora a tariffe quasi inferiori a quelle delle colf. Il prezzo medio oscilla tra gli 8 e i 16 euro a cartella, con maggiore frequenza di compensi intorno ai 10 euro. E va considerato che spesso, per tradurre una cartella di testo, non basta un’ora. Va un pò meglio a chi effettua traduzioni tecniche, ma non più di tanto. Sul mercato italiano, quello che paga meno di tutti in Europa, la media è di 20 euro a cartella, mentre all’estero si arriva a 40-45 euro.
La richiesta di professionisti è forte, ma i guadagni in questo settore sono piuttosto bassi. Come libero professionista, si può essere pagati ad ore od a cartella. Come dipendente, lo stipendio varia a seconda dell'azienda (quello base si aggira sui 1.200 € netti).
Quindi, il mercato italiano è tra i meno remunerativi d'Europa, ma anche da noi esistono agenzie serie e ben gestite, che fanno il possibile per offrire ai traduttori condizioni di lavoro ottimali, e non solo in termini di tariffe, ma anche di collaborazione ai fini della qualità del risultato, mettendo quindi a disposizione tutto il materiale di riferimento, lavori precedenti, glossari e poi restituendo la versione approvata o modificata dal cliente finale.
Spesso già dai primi contatti ci si rende conto del tipo di agenzia con cui si ha a che fare, e talvolta conviene non acquisire un cliente se le condizioni di lavoro appaiono subito sfavorevoli per il traduttore.
Moltissime agenzie chiedono agli aspiranti collaboratori di fare delle traduzioni di prova a titolo gratuito, per valutarne le competenze. Non deve necessariamente suscitare sospetto quando l'agenzia indica una data di consegna per i test: in alcuni casi lo scopo è di simulare condizioni di lavoro reali e valutare l'affidabilità del traduttore relativamente al rispetto delle scadenze; in altri casi vi è l'esigenza di selezionare uno o più traduttori entro una certa data in previsione dell'avvio di uno specifico progetto. Si tratta quindi di una prassi che suggerisce piuttosto una certa serietà. La lunghezza dei testi invece è molto indicativa: per valutare le capacità di un traduttore bastano una o due cartelle di lavoro; quindi se le agenzie propongono test interminabili è possibile che stiano cercando di farsi fare un lavoro vero gratuitamente. Queste considerazioni non si applicano nel caso di prove costituite da diversi brevi brani riguardanti argomenti distinti. In tal caso, generalmente, l'agenzia chiede all'aspirante collaboratore di tradurre unicamente il brano o i brani corrispondenti alle proprie specializzazioni.
Molte agenzie, sia italiane sia estere, propongono ai traduttori di firmare un contratto di collaborazione esterna. In genere sono simili tra loro e prevedono impegni ragionevoli per entrambe le parti, ma vale la pena di leggere sempre con attenzione tutte le clausole, facendosi chiarire qualsiasi eventuale dubbio prima di firmare.
Prima di accettare lavoro, dalle agenzie come dai clienti diretti, è buona norma farsi mandare un'incarico scritto (in genere è vincolante anche un’ordine per posta elettronica), che è indispensabile in caso di controversia. L'ordine deve riportare esattamente il tipo di incarico (traduzione, revisione, lingue coinvolte), termini di consegna e pagamento, eventuali maggiorazioni per urgenza e qualsiasi dettaglio concordato a voce.
Per verificare l'affidabilità delle agenzie, esistono varie mailing list specifiche, rintracciabili su internet.
LE TARIFFE
Frequentando le liste, parlando con i colleghi, cercando sul web, valutando le reazioni dei possibili clienti ai prezzi proposti per eseguire traduzioni, si può gradualmente fotografare la situazione reale dei principali mercati e farsi un'idea dei prezzi correnti. Avere un'idea delle tariffe che si possono realisticamente chiedere nei vari mercati è molto utile per chi si affaccia sul mercato e rischia spesso di proporsi a prezzi troppo alti o troppo bassi.
LE RISORSE DI LAVORO
Il difficile, si sa, è cominciare. All'inizio bisogna investire tempo e denaro per tessere una tela di contatti tra cui, prima o poi, qualcuno darà la possibilità di dimostrare ciò che siamo in grado di fare. Oggi la rete ci offre tante possibilità per cominciare questo lavoro di marketing di sè stessi.
LA PRESENZA SUL WEB
La costruzione di un proprio sito web è un'altra iniziativa consigliabile a chi intende proporsi sul mercato come traduttore. Il contenuto va ideato da noi, mentre per la progettazione della struttura e la gestione della piattaforma web ci si può affidare a professionisti specializzati. Tuttavia, se si è agli inizi, consigliamo di investire un pò di tempo, che generalmente non manca in questa fase, per occuparsi personalmente anche di questo aspetto. Si risparmierà molto e si impareranno nozioni di html e di gestione di siti web che potranno poi essere inseriti nel proprio curriculum e risultare utili nella professione. La traduzione di contenuti per il web è diventata ormai una fetta importante del mercato, e la tendenza, pur con le incertezze che caratterizzano l'andamento dell'economia mondiale su Internet, è indubbiamente in ascesa.
LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Molti traduttori agli esordi (e non solo) si interrogano sull'utilità di far parte di associazioni di categoria. Ci sentiamo di consigliare caldamente di aderire almeno ad un'associazione del genere per diversi motivi, alcuni di carattere prettamente pratico, altri di natura più ideale. Tra i primi, la possibilità di ampliare la propria rete di contatti, fondamentale per inserirsi nel mercato, e di avere a disposizione ulteriori fonti di informazione e occasioni di formazione su tutto ciò che attiene alla professione. Tra i secondi, il contribuire alla presa di coscienza della dignità e del valore della professione del traduttore, sia tra colleghi, sia nei confronti della committenza, e il favorire lo sviluppo e il consolidamento di un senso di solidarietà all'interno della professione, in contrapposizione allo spirito di individualismo ed antagonismo che rischia di prendere il sopravvento quando si opera in una situazione di isolamento.
Concludiamo esortando, se si ama davvero questa professione, a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà iniziali, ed augurando buon lavoro a tutti.